Dalla parte sbagliata della storia
A coloro che verranno
"Voi che sarete emersi dai gorghi dove fummo travolti
pensate
quando parlate delle nostre debolezze
anche ai tempi bui cui voi siete scampati.
Andammo noi, più spesso cambiando paese che scarpe
attraverso le guerre di classe, disperati, quando solo ingiustizia c'era
e nessuna rivolta.
Eppure lo sappiamo: anche l'odio contro la bassezza stravolge il viso,
anche l'ira per l'ingiustizia fa roca la voce.
Noi, che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,
noi non si poté essere gentili.
Ma voi, quando sarà venuta l'ora che all'uomo un aiuto sia l'uomo,
pensate a noi
con indulgenza."
B. Brecht, 1939
pensate
quando parlate delle nostre debolezze
anche ai tempi bui cui voi siete scampati.
Andammo noi, più spesso cambiando paese che scarpe
attraverso le guerre di classe, disperati, quando solo ingiustizia c'era
e nessuna rivolta.
Eppure lo sappiamo: anche l'odio contro la bassezza stravolge il viso,
anche l'ira per l'ingiustizia fa roca la voce.
Noi, che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza,
noi non si poté essere gentili.
Ma voi, quando sarà venuta l'ora che all'uomo un aiuto sia l'uomo,
pensate a noi
con indulgenza."
B. Brecht, 1939
ORGOGLIO. Anche io sono l'America
Siamo negli anni ’60. Nonostante l’abrogazione delle leggi sulla segregazione
razziale avvenuta nel secondo dopoguerra, negli Stati Uniti è ancora molto
presente una forte discriminazione razziale. La delusione nelle istituzioni dei bianchi e nella lotta eterna alla discriminazione, spinge i neri alla formazione di gruppi politici più radicali: nel 1966 nasce così il Black Power.
In questo clima crescono John Carlos e Thommy Smith, due giovani atleti di colore che si conoscono alla San José State University e si stanno preparando per le olimpiadi che si terranno a città del Messico nel 1968. Entrambi sono molto sensibili ai temi razziali; per questo insieme, decidono di aderire all’OPHR (Progetto Olimpico per i Diritti Umani) che cerca di affermare l’uguaglianza dei popoli e contesta fortemente l’ammissione ai giochi olimpici del Sudafrica, dichiaratamente razzista.
Quelle Olimpiadi saranno la loro occasione per far conoscere al mondo la causa dei neri negli USA e per fissare nella storia un capitolo importante per l’affermazione dell’uguaglianza di tutti i popoli.
razziale avvenuta nel secondo dopoguerra, negli Stati Uniti è ancora molto
presente una forte discriminazione razziale. La delusione nelle istituzioni dei bianchi e nella lotta eterna alla discriminazione, spinge i neri alla formazione di gruppi politici più radicali: nel 1966 nasce così il Black Power.
In questo clima crescono John Carlos e Thommy Smith, due giovani atleti di colore che si conoscono alla San José State University e si stanno preparando per le olimpiadi che si terranno a città del Messico nel 1968. Entrambi sono molto sensibili ai temi razziali; per questo insieme, decidono di aderire all’OPHR (Progetto Olimpico per i Diritti Umani) che cerca di affermare l’uguaglianza dei popoli e contesta fortemente l’ammissione ai giochi olimpici del Sudafrica, dichiaratamente razzista.
Quelle Olimpiadi saranno la loro occasione per far conoscere al mondo la causa dei neri negli USA e per fissare nella storia un capitolo importante per l’affermazione dell’uguaglianza di tutti i popoli.
L'allodola d'Irlanda
Negli anni ’70 l’Irlanda è divisa in due stati: l’Irlanda del Sud o Repubblica d’Irlanda, con capitale Dublino, e quella del Nord, ancora legata al dominio britannico, con capitale Belfast.
Nell’Irlanda del Nord il 55% della popolazione è protestante, il 45% è cattolico. Le istituzioni
protestanti, fedeli alla Gran Bretagna, discriminano pesantemente la minoranza cattolica, in un regime di apartheid. In conseguenza di tutto questo, il movimento nazionalista, che vuole l’indipendenza dalla Gran Bretagna crea un esercito armato, denominato I.R.A. (Irish Republican
Army).
Bobby Sands, nato nei sobborghi di Belfast nel 1954, cresce assistendo alla forte violenza e dura repressione del Governo Britannico che culminò nel massacro di Derry il 30 Gennaio 1972; la così detta Bloody Sunday. In questo clima di guerra urbana, Bobby non può restare impassibile, e si unisce all’ I.R.A. e alla lotta dei suoi fratelli Irlandesi contro i soprusi dell’Egemonia Inglese. Arrestato e rinchiuso nel blocco “H” del carcere di Long Kesh, trascorre 4 anni in condizioni
disumane, continuando la sua lotta contro il Governo Inglese, che lo porterà (assieme ad altri 9 detenuti) alla morte dopo 66 giorni di sciopero della fame. Gesto estremo che permise però la chiusura del carcere anni dopo, e il Governo Inglese, a seguito di una inchiesta sulla Bloody Sunday, a chiedere scusa a tutte le vittime della strage.
Nell’Irlanda del Nord il 55% della popolazione è protestante, il 45% è cattolico. Le istituzioni
protestanti, fedeli alla Gran Bretagna, discriminano pesantemente la minoranza cattolica, in un regime di apartheid. In conseguenza di tutto questo, il movimento nazionalista, che vuole l’indipendenza dalla Gran Bretagna crea un esercito armato, denominato I.R.A. (Irish Republican
Army).
Bobby Sands, nato nei sobborghi di Belfast nel 1954, cresce assistendo alla forte violenza e dura repressione del Governo Britannico che culminò nel massacro di Derry il 30 Gennaio 1972; la così detta Bloody Sunday. In questo clima di guerra urbana, Bobby non può restare impassibile, e si unisce all’ I.R.A. e alla lotta dei suoi fratelli Irlandesi contro i soprusi dell’Egemonia Inglese. Arrestato e rinchiuso nel blocco “H” del carcere di Long Kesh, trascorre 4 anni in condizioni
disumane, continuando la sua lotta contro il Governo Inglese, che lo porterà (assieme ad altri 9 detenuti) alla morte dopo 66 giorni di sciopero della fame. Gesto estremo che permise però la chiusura del carcere anni dopo, e il Governo Inglese, a seguito di una inchiesta sulla Bloody Sunday, a chiedere scusa a tutte le vittime della strage.
Ultimo tango a Sarajevo
Nel 1992 Sarajevo, città multietnica capitale della Bosnia-Erzegovina, è in festa: la Bosnia è appena entrata a far parte delle Nazioni Unite. Questo trova netta opposizione da parte del Governo Ex jugoslavo che schiera le sue forze militari attorno alle colline di Sarajevo, dando vita al più lungo e crudele assedio della storia d’Europa. Per 4 anni gli abitanti di Sarajevo saranno privati di cibo e acqua, energia elettrica e riscaldamento, sotto i continui attacchi dell’artiglieria serba. E’ in questo tempo barbaro che noi raccontiamo una storia d’amore, che ha per protagonisti Admira (una ragazza musulmana) e Bosko (un ragazzo Serbo). Hanno 25 anni e sono innamorati. L’odio che ha scatenato la guerra ha diviso Sarajevo in due zone: una controllata dai Serbi, dove vive la madre di Bosko, e una controllata dai musulmani bosniaci dove vivono i genitori di Admira e anche i due ragazzi : solo il ponte di Vrbanja le separa. Ed è per fuggire alla barbarie che hanno davanti ogni giorno che i due ragazzi decidono di fuggire, di attraversare il ponte per farsi una vita, da una qualsiasi altra parte. Sopra il ponte però i cecchini delle due fazioni sparano e la zona è off limits per tutti, tranne che per le mafie locali, che fanno merce di scambio anche della possibilità di superare il ponte. Nonostante i ragazzi riescano contrattare un lasciapassare, il loro passaggio sul ponte li vedrà cadere vittima degli sniper .. di quei cecchini che sono stati i protagonisti di una guerra che ha portato alla luce l’immensa crudeltà umana, priva di qualsiasi valore morale.
Oggi a Sarajevo, i tigli fioriscono e profumano ancora, ma le ferite nelle case e nei ricordi degli uomini e delle donne che la abitano sono ancora ben visibili, a ricordo indelebile dell’onta umana che questa guerra è stata.
Oggi a Sarajevo, i tigli fioriscono e profumano ancora, ma le ferite nelle case e nei ricordi degli uomini e delle donne che la abitano sono ancora ben visibili, a ricordo indelebile dell’onta umana che questa guerra è stata.